
Le produzioni locali e quelle straniere rappresentano un'offerta eterogenea nel mercato, non solo dal punto di vista qualitativo ma anche dal punto di vista del segmento di mercato alle quali si rivolgono in relazione al loro livello di prezzo differente.
Questo capitolo si prefigge di analizzare quantitativamente entrambe le produzioni, focalizzandosi su quella locale e descrivendo le aree viticole cinesi. Vengono trattati inoltre gli aspetti legislativi che regolamentano la produzione locale e le cantine cinesi presenti nel mercato.
Nella seconda sezione si analizzano i prezzi sia dei vini importati che di quelli cinesi.
3.1 Analisi dei dati statistici: dimensione e evoluzione dell'offerta nel periodo 1996-2004
3.1.1 Produzione locale
La produzione di uva in Cina ha una tradizione millenaria riconducibile alla dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.), tuttavia prima della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, nel 1949, la quantità prodotta era del tutto trascurabile e l'area coltivata a vite ammontava a soli 3.200 ha. Dal 1996 al 2004 la produzione di vino ha avuto, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, un incremento notevole, passando da 170.000 tonnellate a 367.000, aumentando del 14,7% nel 2004, rispetto all'anno precedente come si evince dalla Fig.2 (Wangzhihua, 2005).
Sino a pochi anni fa la produzione locale di vino era incentrata su prodotti molto dolci con concentrazioni zuccherine superiori ai 60 g/l, in questi ultimi anni invece il consumo di vini secchi, con concentrazione zuccherina inferiore ai 4 g/l, è aumentato notevolmente.
Negli ultimi cinque anni la superficie vitata è aumentata progressivamente, sino a raggiungere i 210.000 ha circa, dei quali circa 70.000 sono destinati alla produzione di uva utilizzata per la vinificazione ed i restanti alla produzione di uva da tavola. Probabilmente, in futuro non ci sarà un aumento considerevole degli ettari destinati a vite, anche perché solamente l' 8,3% circa della terra è coltivabile e una gran parte d'essa è destinata alla produzione di riso, sorgo e grano, che rappresentano la fonte di alimento basilare (Rampini, 2005).
Proprio con questo fine il governo incentiva la produzione e il consumo di vino a discapito di quella dei distillati di sorgo e di riso, infatti grazie alla diminuzione nei consumi di questi ultimi sarà più semplice far fronte ai fabbisogni alimentari di consumo di questi cereali.
Nonostante che in negli ultimi anni ci sia stato un notevole incremento di superficie agricola destinata alla coltivazione della vite, la produzione locale non riesce a far fronte all'aumento dei consumi e l'unica soluzione per soddisfare la domanda crescente è l'importazione di vino sfuso da paesi stranieri, in molti casi di qualità scadente, che viene miscelato con la produzione locale e venduto successivamente come vino cinese (Laviña, 2004). Negli ultimi anni questa pratica si è ridotta.
Principali aree vitate Baia di Bohai: La più importante area viticola si estende nelle seguenti province: Shandong, Hebei, Tianjin, Liaoning, in prossimità della Baia di Bohai; questa area contribuisce da sola alla metà della produzione di vino cinese. La zona è caratterizzata da suoli sabbiosi e da abbondanti precipitazioni piovose che possono superare i 670mm all'anno. Nonostante che lo Shandong si collochi alla stessa latitudine del nord della California, il clima è molto più umido e gli sforzi della ricerca vitivinicola cinese si stanno concentrando sulla selezione di varietà che tollerino maggiormente l'umidità. Le più importanti varietà coltivate nello Shandong sono: Cabernet Gernischt, Riesling Italico e Chardonnay, mentre nella zona costiera in prossimità di Tianjin è molto diffusa la varietà Muscatel. Le cantine presenti in questa area sono: Changyu Co., LTD, Weilong Wine Co., LTD, Yantai COFCO Winery Co.,Ltd, Dynasty Winery Co., Ltd., Sella&Mosca Winery Co, quest'ultima è una joint venture sino-italiana.
Xinjiang: All'interno della più estesa provincia cinese le aree vitate più significative si collocano in prossimità della cittadina di Turpan, nella piana di Manas e nell'area di Shi Hezi. Il clima è secco con precipitazioni piovose che non superano i 40mm annui, le temperature estive possono raggiungere i 40°C, con escursioni termiche notevoli tra giorno e notte, mentre quelle invernali possono scendere anche sino a -20°C (Zhu Lin, 2005). Le principali varietà coltivate sono: Merlot, Cabernet sauvignon, Cabernet franc, Pinot nero, Syrah, Ugni blanc, Chenin blanc, Gewurztraminer, Sauvignon blanc, Semillon and Rkatsiteli. Le più importanti cantine sono: Xinjiang West Region Wine Co.Ltd, Xinjiang Loulan Winery Co.Ltd., ViniSuntime International Co.Ltd. e Xiangdu Co.Ltd, quest'ultima una joint venture sino-francese.
Cantine e loro partecipazione nel mercato. In Cina sono presenti circa 300 cantine, il 70% delle quali ha una produzione che non supera le mille tonnellate e il 20% produce sino a 5000 tonnellate, solo cinque cantine producono più di 10.000 tonnellate e sono: Changyu, Great Wall, Dynasty, Tonghua , Suntime e Yunnan red; queste ultime due stanno investendo considerevoli risorse economiche per entrare con forza nel mercato. Changyu, Great Wall, Dynasty sono le uniche marche che hanno mercato in tutta la Cina e assieme a Tonghua controllano una quota di mercato del 60%, suddivisa come segue: Changyu (19,30%), Great Wall (17,34%), Tonghua (14,17%), e Dynasty (10,51%). Tonghua e Dynasty registrano un buon apprezzamento nella parte nord della Cina, in particolar modo nelle città di Pechino, Tianjin, Jinan, e Qingdao, mentre nell’est del Paese, le cui più importanti città sono Shanghai, Hangzhou, e Suzhou, si riscontra la leadership di Dynasty, a differenza di quanto avviene nel sud del paese dove il mercato è controllato da Great Wall e Changyu. Da notare che diverse aziende straniere hanno investito capitali nelle cantine sopraccitate o hanno siglato contratti di joint venture con aziende locali. Ad esempio l’azienda francese Remy Martin controlla il 40% circa di Dynasty , Pernod Ricard, anche essa francese ha una partecipazione nella Great Wall, mentre l’italiana Ilva di Saronno ha recentemente acquisito il 33% di Chengyu (Laviña, 2004).
3.1.2 Vini importati
I vini importati hanno un mercato potenziale enorme, che si sta sviluppando lentamente ma che, analizzando le statistiche doganali, è in crescita sia per quanto riguarda il vino sfuso, impiegato in molti casi nei blend locali, sia per quanto riguarda i vini imbottigliati, acquistati principalmente nei negozi specializzati, nei ristoranti e negli hotel. Nel 2004 le importazioni totali di vino in Cina sono state di 52 milioni di USD in valore, il vino sfuso rappresenta il 52% della quota, anche se l’importazione di questa tipologia di prodotto sta diminuendo (ProChile, 2005).
Nel ranking dei Paesi esportatori la Francia, grazie alla sua immagine di produttore di qualità consolidatasi sempre più negli anni, ha una posizione di predominio indiscussa per quanto riguarda i vini imbottigliati, sia in valore che in volume, come si evince dalla Tab.5.
Questo capitolo si prefigge di analizzare quantitativamente entrambe le produzioni, focalizzandosi su quella locale e descrivendo le aree viticole cinesi. Vengono trattati inoltre gli aspetti legislativi che regolamentano la produzione locale e le cantine cinesi presenti nel mercato.
Nella seconda sezione si analizzano i prezzi sia dei vini importati che di quelli cinesi.
3.1 Analisi dei dati statistici: dimensione e evoluzione dell'offerta nel periodo 1996-2004
3.1.1 Produzione locale
La produzione di uva in Cina ha una tradizione millenaria riconducibile alla dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.), tuttavia prima della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, nel 1949, la quantità prodotta era del tutto trascurabile e l'area coltivata a vite ammontava a soli 3.200 ha. Dal 1996 al 2004 la produzione di vino ha avuto, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, un incremento notevole, passando da 170.000 tonnellate a 367.000, aumentando del 14,7% nel 2004, rispetto all'anno precedente come si evince dalla Fig.2 (Wangzhihua, 2005).
Sino a pochi anni fa la produzione locale di vino era incentrata su prodotti molto dolci con concentrazioni zuccherine superiori ai 60 g/l, in questi ultimi anni invece il consumo di vini secchi, con concentrazione zuccherina inferiore ai 4 g/l, è aumentato notevolmente.
Negli ultimi cinque anni la superficie vitata è aumentata progressivamente, sino a raggiungere i 210.000 ha circa, dei quali circa 70.000 sono destinati alla produzione di uva utilizzata per la vinificazione ed i restanti alla produzione di uva da tavola. Probabilmente, in futuro non ci sarà un aumento considerevole degli ettari destinati a vite, anche perché solamente l' 8,3% circa della terra è coltivabile e una gran parte d'essa è destinata alla produzione di riso, sorgo e grano, che rappresentano la fonte di alimento basilare (Rampini, 2005).
Proprio con questo fine il governo incentiva la produzione e il consumo di vino a discapito di quella dei distillati di sorgo e di riso, infatti grazie alla diminuzione nei consumi di questi ultimi sarà più semplice far fronte ai fabbisogni alimentari di consumo di questi cereali.
Nonostante che in negli ultimi anni ci sia stato un notevole incremento di superficie agricola destinata alla coltivazione della vite, la produzione locale non riesce a far fronte all'aumento dei consumi e l'unica soluzione per soddisfare la domanda crescente è l'importazione di vino sfuso da paesi stranieri, in molti casi di qualità scadente, che viene miscelato con la produzione locale e venduto successivamente come vino cinese (Laviña, 2004). Negli ultimi anni questa pratica si è ridotta.
Xinjiang: All'interno della più estesa provincia cinese le aree vitate più significative si collocano in prossimità della cittadina di Turpan, nella piana di Manas e nell'area di Shi Hezi. Il clima è secco con precipitazioni piovose che non superano i 40mm annui, le temperature estive possono raggiungere i 40°C, con escursioni termiche notevoli tra giorno e notte, mentre quelle invernali possono scendere anche sino a -20°C (Zhu Lin, 2005). Le principali varietà coltivate sono: Merlot, Cabernet sauvignon, Cabernet franc, Pinot nero, Syrah, Ugni blanc, Chenin blanc, Gewurztraminer, Sauvignon blanc, Semillon and Rkatsiteli. Le più importanti cantine sono: Xinjiang West Region Wine Co.Ltd, Xinjiang Loulan Winery Co.Ltd., ViniSuntime International Co.Ltd. e Xiangdu Co.Ltd, quest'ultima una joint venture sino-francese.
3.1.2 Vini importati
I vini importati hanno un mercato potenziale enorme, che si sta sviluppando lentamente ma che, analizzando le statistiche doganali, è in crescita sia per quanto riguarda il vino sfuso, impiegato in molti casi nei blend locali, sia per quanto riguarda i vini imbottigliati, acquistati principalmente nei negozi specializzati, nei ristoranti e negli hotel. Nel 2004 le importazioni totali di vino in Cina sono state di 52 milioni di USD in valore, il vino sfuso rappresenta il 52% della quota, anche se l’importazione di questa tipologia di prodotto sta diminuendo (ProChile, 2005).
Nel ranking dei Paesi esportatori la Francia, grazie alla sua immagine di produttore di qualità consolidatasi sempre più negli anni, ha una posizione di predominio indiscussa per quanto riguarda i vini imbottigliati, sia in valore che in volume, come si evince dalla Tab.5.