Dieci regole per apprezzare con stile lo
Champagne
Stappare, degustare e godersi una bottiglia di Champagne,
oltre che un piacere, è un rito che affonda le radici in una tradizione
centenaria. Per questo, anche quando si stappa una bottiglia tra amici per
festeggiare un'occasione o un momento speciale, è bello conoscere e rispettare
alcune regole, che permettono di esaltare le caratteristiche di quello che,
oltre che un vino prezioso, è un piacere dei sensi.
1. Lo Champagne si serve fresco, mai
freddo. Una temperatura troppo bassa impedisce di apprezzare
profumo e sapore nella loro interezza e di riconoscere le sfumature più fini ed
eleganti. La temperatura ideale è tra gli 8 e i 10 gradi che si ottiene – se
proprio non si può fare altrimenti – lasciando la bottiglia per circa tre ore
nello scomparto più basso del frigorifero. L'ideale è però raffreddare lo
Champagne nel tipico secchiello, per venti minuti, in una miscela di ghiaccio e
acqua. Se invece siete in montagna non perdete la romantica occasione di
raffreddare la bottiglia nella neve.
2. Apparecchiate la tavola con una tovaglia
bianca. Lasciate che sia lo Champagne a colorare la vostra
tavola. Potrete così apprezzarne l'effervescenza e le sue nuances eleganti, dal
rosa all'oro antico.
3. Non fate il botto. Mai!
Quando stappate una bottiglia di Champagne, impugnate con sicurezza il tappo ed
estraetelo ruotandolo leggermente senza lasciarlo: il suono che inaugura una buona degustazione deve essere
come un soffio. Non è consentito il botto, nemmeno per
festeggiare l'anno nuovo: oltre a non essere chic, tende ad accelerare la
dispersione degli aromi e delle fragranze.
4. Non riempite il bicchiere fino
all'orlo e ricordate che lo Champagne si versa in due tempi.
Riempirete la flûte per due terzi, in modo da lasciare agli aromi lo spazio per
svilupparsi. Il servizio in due tempi favorisce il mantenimento prolungato del
collare di bollicine in superficie ed evita che l'esuberanza dell'effervescenza
faccia traboccare il bicchiere.
5. Preferite bicchieri a
tulipano. Le coppe, oltre che demodé, lasciano sfuggire troppo
rapidamente gli aromi. Scegliete dunque una flûte con la caratteristica forma a
tulipano. Quanto spessa e forte è la bottiglia, che deve contenere le
turbolenze della seconda fermentazione tipica dello Champagne, tanto lieve e
delicata dovrà essere la flûte, che accoglie ed esalta gli aromi di questo
grande vino.
6. Mai mettere la bottiglia vuota a testa
in giù nel secchiello. La bottiglia va sempre riposta nel secchiello, sul quale
sarà appoggiato anche il tovagliolo. Quando la bottiglia è vuota non mettetela
mai a testa in giù nel secchiello. Può comunque essere lasciata sul tavolo o
nella sala per ricordarne le caratteristiche e confrontarle con la bottiglia
successiva.
7. Servitelo con l'aperitivo, meglio
ancora a tutto pasto. Non abbinate uno Champagne brut con il
dessert, in questo caso optate per un demi-sec. Servitelo con canapé di fois
gras crudo, passati al grill e conditi con sale grosso e pepe oppure con uova
di quaglia e decorate con dadini di pomodoro. Le classiche ostriche, i frutti
mare e il caviale saranno ideali per una serata speciale a due.
8. Lavate i bicchieri solo con acqua
molto calda. Le catenelle di bollicine che dal fondo del
bicchiere risalgono verso l'alto, creando un collare sulla superficie e un
leggerissimo crepitio, sono favorite da un'accurata pulizia del bicchiere. Se
proprio volete usare un sapone, badate che sia neutro e, dopo il lavaggio,
lasciate sgocciolare i bicchieri fino alla completa asciugatura. L'uso di un
canovaccio potrebbe lasciare residui e odori sgraditi.
9. Asciugate la bottiglia con un
tovagliolo bianco. Una volta estratta la bottiglia dal
secchiello utilizzate un tovagliolo
bianco per asciugarla. Tenetela saldamente dal fondo con tutto
il palmo della mano e fate in modo che l'etichetta sia rivolta verso il vostro
ospite. Non rovinate l'habillage della bottiglia strappando la parte in
alluminio che avvolge il collo: ogni dettaglio è importante per esaltare
l'eleganza e la preziosità del “vino dei re”.
10. Non
fatevi cogliere impreparati dai vostri ospiti. Ogni Champagne
ha la sua storia e il suo stile inconfondibile. Raccogliete qualche
informazione sullo Champagne che avete scelto. Una bottiglia di Champagne non
passa mai inosservata!
Come leggere un'etichetta?
Imparate a distinguere fra uno Champagne brut, un millesimato,
un rosé, un blanc de blancs, una
cuvée
speciale...
Dietro ognuna di queste definizioni si nasconde
un vino differente, un gusto differente. Perché a ognuna corrispondono scelte
di vinificazione diverse, che si realizzano nelle tre tappe seguenti:
- L’assemblaggio
E' la tappa fondante dell'elaborazione dello
Champagne, perché determina essenzialmente la tipicità del vino e quindi il suo
gusto. L'assemblaggio in Champagne si pratica su tre livelli: l'assemblaggio di
cru, l'assemblaggio
di vitigni,
l'assemblaggio di annate.
- Il dosaggio
Al termine dell'invecchiamento,
il vinificatore elimina il deposito e aggiunge una miscela di zucchero e vino.
Questo tocco zuccherino, differente da vino a vino, permette di stabilire una
scala dal meno zuccherato al più zuccherato, cioè dall'extra-brut al brut, sec et demi-sec.
- La maturazione
Per uno Champagne, può durare dai 15 mesi ai 5 anni
e più. Con il tempo gli aromi evolvono da note semplici a complesse, da
note superficiali a profonde, da note nette a sfumate.
L’etichetta
Riporta le seguenti indicazioni:
- la Denominazione Champagne
- il marchio o il nome
dell'elaboratore
- il dosaggio: brut
o demi-sec
- le
particolarità: Blanc de
blancs e talvolta Blanc de Noirs millesimato, rosé,
cuvée
spéciale
La controetichetta
Fornisce altre
informazioni interessanti come quelle relative ai vitigni che compongono l'assemblaggio, la
maturazione, la descrizione degli aromi
e suggerimenti per gli accordi con i piatti.
Champagne
Stappare, degustare e godersi una bottiglia di Champagne,
oltre che un piacere, è un rito che affonda le radici in una tradizione
centenaria. Per questo, anche quando si stappa una bottiglia tra amici per
festeggiare un'occasione o un momento speciale, è bello conoscere e rispettare
alcune regole, che permettono di esaltare le caratteristiche di quello che,
oltre che un vino prezioso, è un piacere dei sensi.
1. Lo Champagne si serve fresco, mai
freddo. Una temperatura troppo bassa impedisce di apprezzare
profumo e sapore nella loro interezza e di riconoscere le sfumature più fini ed
eleganti. La temperatura ideale è tra gli 8 e i 10 gradi che si ottiene – se
proprio non si può fare altrimenti – lasciando la bottiglia per circa tre ore
nello scomparto più basso del frigorifero. L'ideale è però raffreddare lo
Champagne nel tipico secchiello, per venti minuti, in una miscela di ghiaccio e
acqua. Se invece siete in montagna non perdete la romantica occasione di
raffreddare la bottiglia nella neve.
2. Apparecchiate la tavola con una tovaglia
bianca. Lasciate che sia lo Champagne a colorare la vostra
tavola. Potrete così apprezzarne l'effervescenza e le sue nuances eleganti, dal
rosa all'oro antico.
3. Non fate il botto. Mai!
Quando stappate una bottiglia di Champagne, impugnate con sicurezza il tappo ed
estraetelo ruotandolo leggermente senza lasciarlo: il suono che inaugura una buona degustazione deve essere
come un soffio. Non è consentito il botto, nemmeno per
festeggiare l'anno nuovo: oltre a non essere chic, tende ad accelerare la
dispersione degli aromi e delle fragranze.
4. Non riempite il bicchiere fino
all'orlo e ricordate che lo Champagne si versa in due tempi.
Riempirete la flûte per due terzi, in modo da lasciare agli aromi lo spazio per
svilupparsi. Il servizio in due tempi favorisce il mantenimento prolungato del
collare di bollicine in superficie ed evita che l'esuberanza dell'effervescenza
faccia traboccare il bicchiere.
5. Preferite bicchieri a
tulipano. Le coppe, oltre che demodé, lasciano sfuggire troppo
rapidamente gli aromi. Scegliete dunque una flûte con la caratteristica forma a
tulipano. Quanto spessa e forte è la bottiglia, che deve contenere le
turbolenze della seconda fermentazione tipica dello Champagne, tanto lieve e
delicata dovrà essere la flûte, che accoglie ed esalta gli aromi di questo
grande vino.
6. Mai mettere la bottiglia vuota a testa
in giù nel secchiello. La bottiglia va sempre riposta nel secchiello, sul quale
sarà appoggiato anche il tovagliolo. Quando la bottiglia è vuota non mettetela
mai a testa in giù nel secchiello. Può comunque essere lasciata sul tavolo o
nella sala per ricordarne le caratteristiche e confrontarle con la bottiglia
successiva.
7. Servitelo con l'aperitivo, meglio
ancora a tutto pasto. Non abbinate uno Champagne brut con il
dessert, in questo caso optate per un demi-sec. Servitelo con canapé di fois
gras crudo, passati al grill e conditi con sale grosso e pepe oppure con uova
di quaglia e decorate con dadini di pomodoro. Le classiche ostriche, i frutti
mare e il caviale saranno ideali per una serata speciale a due.
8. Lavate i bicchieri solo con acqua
molto calda. Le catenelle di bollicine che dal fondo del
bicchiere risalgono verso l'alto, creando un collare sulla superficie e un
leggerissimo crepitio, sono favorite da un'accurata pulizia del bicchiere. Se
proprio volete usare un sapone, badate che sia neutro e, dopo il lavaggio,
lasciate sgocciolare i bicchieri fino alla completa asciugatura. L'uso di un
canovaccio potrebbe lasciare residui e odori sgraditi.
9. Asciugate la bottiglia con un
tovagliolo bianco. Una volta estratta la bottiglia dal
secchiello utilizzate un tovagliolo
bianco per asciugarla. Tenetela saldamente dal fondo con tutto
il palmo della mano e fate in modo che l'etichetta sia rivolta verso il vostro
ospite. Non rovinate l'habillage della bottiglia strappando la parte in
alluminio che avvolge il collo: ogni dettaglio è importante per esaltare
l'eleganza e la preziosità del “vino dei re”.
10. Non
fatevi cogliere impreparati dai vostri ospiti. Ogni Champagne
ha la sua storia e il suo stile inconfondibile. Raccogliete qualche
informazione sullo Champagne che avete scelto. Una bottiglia di Champagne non
passa mai inosservata!
Come leggere un'etichetta?
Imparate a distinguere fra uno Champagne brut, un millesimato,
un rosé, un blanc de blancs, una
cuvée
speciale...
Dietro ognuna di queste definizioni si nasconde
un vino differente, un gusto differente. Perché a ognuna corrispondono scelte
di vinificazione diverse, che si realizzano nelle tre tappe seguenti:
- L’assemblaggio
E' la tappa fondante dell'elaborazione dello
Champagne, perché determina essenzialmente la tipicità del vino e quindi il suo
gusto. L'assemblaggio in Champagne si pratica su tre livelli: l'assemblaggio di
cru, l'assemblaggio
di vitigni,
l'assemblaggio di annate.
- Il dosaggio
Al termine dell'invecchiamento,
il vinificatore elimina il deposito e aggiunge una miscela di zucchero e vino.
Questo tocco zuccherino, differente da vino a vino, permette di stabilire una
scala dal meno zuccherato al più zuccherato, cioè dall'extra-brut al brut, sec et demi-sec.
- La maturazione
Per uno Champagne, può durare dai 15 mesi ai 5 anni
e più. Con il tempo gli aromi evolvono da note semplici a complesse, da
note superficiali a profonde, da note nette a sfumate.
L’etichetta
Riporta le seguenti indicazioni:
- la Denominazione Champagne
- il marchio o il nome
dell'elaboratore
- il dosaggio: brut
o demi-sec
- le
particolarità: Blanc de
blancs e talvolta Blanc de Noirs millesimato, rosé,
cuvée
spéciale
La controetichetta
Fornisce altre
informazioni interessanti come quelle relative ai vitigni che compongono l'assemblaggio, la
maturazione, la descrizione degli aromi
e suggerimenti per gli accordi con i piatti.