Coravin, il sistema definitivo per servire il vino a bicchiere. Un altro, fino al prossimo che inventeranno
“L’estate del 2013 cambierà il modo in cui pensate il vino. Un bicchiere alla volta”. Se gli slogan pubblicitari fossero tanto veri quanto sono roboanti, potremmo dire che stavolta ci siamo proprio: abbiamo trovato la pietra filosofale, il marchingegno che ci consente di versare un bicchiere di vino da una bottiglia, e lasciarla smezzata, pure per epoche bibliche, senza che il contatto con l’aria comprometta il contenuto. La meraviglia si chiama Coravin, e sul loro sito sono aperte le prenotazioni.
Come funziona? In breve, si tratta di un ago che penetra il tappo di sughero (dopo aver rimosso la capsula, senza nemmeno rimuovere la capsula). Il vino viene spillato insufflando argon, un gas inerte che si sostituisce al contenuto impedendo all’aria ogni interazione. Tolto l’ago, il sughero si richiude naturalmente. In questa intervista su Wine Business con l’inventore, Greg Lambrecht (“a medical device inventor”) si fa riferimento al test su un Brunello. Da questo era stato già prelevato vino nel 2007, e tuttora si presentava “fresco, come appena aperto”.
Greg Lambrecht, così si chiama l'inventore, non è enologo. Nei laboratori di Boston si occupa nientemeno che di impianti per la colonna vertebrale. E queste competenze gli sono state utili nel momento in cui la moglie, durante la gravidanza, ha dovuto sospendere l'assunzione di alcolici. Come posso continuare a gustare un bicchiere di vino di tanto in tanto, senza che la bottiglia stappata faccia degradare in poche ora la qualità del vino?, si è chiesto.
Abituato a lavorare con gli aghi, ha immaginato un dispositivo in grado di perforare il tappo senza introdurre aria nella bottiglia. Mediante un'iniezione di argon, un gas inerte, il vino subisce una pressione che lo spinge a fuoriuscire dal sottile ago inserito nel tappo di sughero. Una volta che l'ago viene rimosso, il tappo ritrova la sua forma e le sue due qualità essenziali: la porosità e la sigillatura.
Greg Lambrecht dice che il suo sistema, chiamato "Coravin 1000", rivoluzionerà il mercato del vino. Piacerà sia agli amanti delle grandi annate sia ai ristoranti che sempre più spesso servono vini al bicchiere. Lo scienziato americano ha fondato una società per produrre e distribuire il prodotto. Resta solo da superare la riluttanza di alcune persone che sostengono che l'argon possa comunque alterare il processo di invecchiamento del vino dopo il primo contatto.
Date le premesse, l’invenzione funziona solo con tappi di sughero, con buona pace di Stelvin e silicone. Coravin costa 299 dollari, argon non incluso.
“L’estate del 2013 cambierà il modo in cui pensate il vino. Un bicchiere alla volta”. Se gli slogan pubblicitari fossero tanto veri quanto sono roboanti, potremmo dire che stavolta ci siamo proprio: abbiamo trovato la pietra filosofale, il marchingegno che ci consente di versare un bicchiere di vino da una bottiglia, e lasciarla smezzata, pure per epoche bibliche, senza che il contatto con l’aria comprometta il contenuto. La meraviglia si chiama Coravin, e sul loro sito sono aperte le prenotazioni.
Come funziona? In breve, si tratta di un ago che penetra il tappo di sughero (dopo aver rimosso la capsula, senza nemmeno rimuovere la capsula). Il vino viene spillato insufflando argon, un gas inerte che si sostituisce al contenuto impedendo all’aria ogni interazione. Tolto l’ago, il sughero si richiude naturalmente. In questa intervista su Wine Business con l’inventore, Greg Lambrecht (“a medical device inventor”) si fa riferimento al test su un Brunello. Da questo era stato già prelevato vino nel 2007, e tuttora si presentava “fresco, come appena aperto”.
Greg Lambrecht, così si chiama l'inventore, non è enologo. Nei laboratori di Boston si occupa nientemeno che di impianti per la colonna vertebrale. E queste competenze gli sono state utili nel momento in cui la moglie, durante la gravidanza, ha dovuto sospendere l'assunzione di alcolici. Come posso continuare a gustare un bicchiere di vino di tanto in tanto, senza che la bottiglia stappata faccia degradare in poche ora la qualità del vino?, si è chiesto.
Abituato a lavorare con gli aghi, ha immaginato un dispositivo in grado di perforare il tappo senza introdurre aria nella bottiglia. Mediante un'iniezione di argon, un gas inerte, il vino subisce una pressione che lo spinge a fuoriuscire dal sottile ago inserito nel tappo di sughero. Una volta che l'ago viene rimosso, il tappo ritrova la sua forma e le sue due qualità essenziali: la porosità e la sigillatura.
Greg Lambrecht dice che il suo sistema, chiamato "Coravin 1000", rivoluzionerà il mercato del vino. Piacerà sia agli amanti delle grandi annate sia ai ristoranti che sempre più spesso servono vini al bicchiere. Lo scienziato americano ha fondato una società per produrre e distribuire il prodotto. Resta solo da superare la riluttanza di alcune persone che sostengono che l'argon possa comunque alterare il processo di invecchiamento del vino dopo il primo contatto.
Date le premesse, l’invenzione funziona solo con tappi di sughero, con buona pace di Stelvin e silicone. Coravin costa 299 dollari, argon non incluso.