Varietà bianche - Vini Torrontés - ArgentinaEsiste unicamente in Argentina; e può essere considerata l’unica varietale autottona del paese. Per la sua unicità è la varietà bianca tipica e possiede la superficie coltivata più estesa del paese.
Originariamente proviene dalla Spagna e in Argentina ci sono diversi zone in cui è piantata, come ad esempio La Rioja, Salta, Catamarca e Mendoza.
È un vitigno di una personalità forte e interessante rende possibile all’Argentina di offrire un vino ottimo e un po diverso da tutti quelli che esistono al mondo.
Informazioni
Storia: vitigno nato in Argentina, abbastanza simile al moscato di Alessandria. Tipico e rappresentativo del paese.
Superficie coltivata: 8.180 ettari.
Foglia: molto piegata e ritorta, mezana, verde opaca e poco pentalobata.
Grappolo: grande, sciolto e conico allungato.
Chicco: giallo dorato, mezano e molto aromatico.
Il vino: oro pallido e sfumature verdose. Gran ricchezza di aromi, sapore che ricorda la frutta tropicale,le rose,il miele, leggeri tocchi di agrumi e camomilla.
Dal punto di vista enologico, il vino non è molto complesso, può avere una frutta molto espressiva e gradevole, è fresco, con buon equilibrio di acidità e frutta, molto piacevole da bere. Recentemente è stato elaborato come vno dolce e anche come spumante, con ottimi risultati in ambedue casi.
Catena Zapata Alamos Torrontes 2010Torrontés é un'espressione unica dell'Argentina: spesso è definito la firma della nazione per le varietà bianche. Alamos Torrontés cattura tutto il carattere aromatico ed esplosivo di quest'uva argentina, con note vivaci di agrumi e pesca, intrecciate con strati delicati di fiori di gelsomino e termina con un'acidità brillante e croccante.
Il colore è un paglierino dorato che fa pensare ad un bianco fresco e beverino, ma già al naso il Torrontes manifesta la sua natura di bianco intenso con forti sentori di frutta, pera, pesca ed un pizzico di anice, aromi agrumati e l'intensità del vitigno aromatico.
In bocca è un'esplosione di sapori, floreali, fruttati, aromatici ed agrumati, come se fosse un moscato intensissimo ma anche acido e fresco,con finale lievemente amaricante.
Equilibrio ottimo in questo vino da aperitivi e/o da cucina di mare,asciutto e corposo, fragrante e di bella acidità.
Il Torrontes è un vitigno considerato autoctono in Argentina, in realtà trapiantato dalla Galizia dai colonizzatori spagnoli ma che, in queste terre , soprattutto nella zona di Salta, a nord-ovest,ha trovato il suo terroir d'elezione.
L a Cafayate, è zona che gode di 340 giornate di sole in media all'anno, ha bassa umidità e vasta gamma termica per le giornate calde e le fresche notti.Il terreno è sabbioso su base argillosa e un basso livello di precipitazioni atmosferiche permette un'ottima maturazione fenolica ma anche una buona acidità.
I vigneti sono coltivati oltre i 1000 m. s.l.m.ed il Torrontes è uva raccolta a mano da vigne che hanno più di vent'anni.Il 70% delle uve subisce la fermentazione malolattica,il 30% viene affinato in barrique di rovere americano per tre mesi.
IL distributore per l'Italia è Word of Flavour.
Ottimo il rapporto qualità / prezzo (6,50 e.)
Ad assaggiare Torrontés a Cafayate
Cafayate è una tranquilla cittadina che si trova nella provincia argentina di Salta, nella regione nord-occidentale del paese sudamericano. Dista più di 1.000 km da Buenos Aires ed è situata ad un'altitudine di circa 1.600 metri sopra il livello del mare. Una delle attrazioni principali di Cafayate è il vino bianco che viene prodotto in quella zona dell'Argentina, tra cui uno dei più caratteristici è il Torrontés. Infatti Cafayate si trova al centro di un sistema di valli, le Valles Calchaquíes, che, per il loro clima mite e poco umido, si presta molto alla coltivazione dei vigneti; e cosi a Cafayate si possono trovare diverse enoteche e cantine, le bottegas, come vengono chiamate lì, in cui si possono assaggiare i diversi tipi di vini prodotti nella regione, mentre uscendo dalla città è possibile visitare i vigneti da cui questi vini provengono. Al Torrontés è dedicato anche un festival che si celebra ogni anno a novembre proprio a Cafayate, una festa fatta tutta di degustazioni enogastronomiche e musica. Oltre a gustare il vino locale, una volta a Cafayate, è anche bello passeggiare con calma tra le sue strade, per gustare la sua particolare atmosfera, nonché visitare la sua cattedrale e il caratteristico vecchio mulino di pietra. Anche il nome di questa cittadina sa di storia e di cultura. Infatti Cafayate era il nome, in lingua quechua, di una tribù che abitava le Valles Calchaquíes prima dell'arrivo degli spagnoli. Per iniziare a capire cosa è Cafayate, si può vedere questi video.
Sinceramente ho trovato un poco ridondante il recente annuncio del governo grazie al quale il vino in Argentina assume il rango di bevanda nazionale. In un grande paese produttore e consumatore come questo, nel quale la quantitá media consumata in un anno da ogni abitante é di circa 36-38 litri (nell´anno 1950 questa cifra si assestava sull´impressionante numero di 100 litri all´anno per abitante), é logico che il vino continui ad essere la bevanda piú consumata, conosciuta e rispettata. La storia dell´industria vitivinicola argentina é molto bella ed é sicuramente tinta d´italiano. Gran parte del merito si deve sicuramente assegnare ai nostri avi emigrati da queste parti che con il loro tenace lavoro sono riusciti a diffondere in modo capillare, vitigni come la Bonarda e la Barbera che sono stati fino a poco tempo fa la base per produrre vini potenti (il tenore alcolico si assestava normalmente sui 14,5 gradi) che priviligiavano la quantitá sulla qualitá. Contrariamente a quello che succede in Italia dove i vitigni e i vigneti sono sparsi un po´ovunque, in Argentina la loro diffusione si concentra essenzialmente nella provincia di Mendoza, dove viene prodotto il 90% del vino del paese. Altre provincie produttrici sono San Juan, La Rioja, Salta, Neuquen e Rio Negro. Dal nord al sud del paese percorrendo la base della cordigliera delle Ande. Con effetti molto interessanti e diversi sul prodotto finale. Felicemente alcolici, potenti, intensi e molto fruttati i vini di Mendoza, San Juan, Salta e La Rioja. Freschi, pungenti e vitali y vini patagonici. I vitigni emblematici del paese sono due: il bianco Torrontés ed il rosso Malbec. Il Torrontés (che si coltiva al nord), grazie alla sua dolce essenza di zibibbo e frutta tropicale e la ricchezza dei suoi terpeni floreali ricorda certi moscati italiani. Oggi gli enologi sono riusciti a raffinarlo in modo egregio, eliminando la sua esuberanza quasi volgare trasformandola in una elegante e moderna tavolozza di profumi gradevolissimi ed esotici. Un vino perfetto per accompagnare frutti di mare, le famose empanadas ed il locro di Salta ed anche grandi piatti etnici locali e stranieri come il cous cous, il tajine ed il sushi. Il Malbec é un regalo europeo. Arrivato in Argentina dalla Francia (anno 1853), questo vitigno, duro, scontroso ed aspro in origine ha trovato in Argentina un ambito dove é riuscito ad esprimere potenzialita assolutamente diverse. Quí il Malbec regala vini (monovarietá ed assemblaggi) con sentori di frutta rossa e nera direi esplosivi, strutture molto forti e solide ma non possenti come quella del Cabernet, eccellente aciditá ed una buona buena predisposizione ai vini longevi. Ovviamente in Argentina non mancano fantastici Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot, Tannat, Tempranillo, Bonarda, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Semillon e Viognier. La Pinot Noir viene coltivata ed utilizzata con efficacia nella produzione di interessanti bollicine locali. Gli enologi da anni stanno provando a produrre Pinot Noir in purezza con risultati accettabili ma non paragonabili a quelli della Borgogna. Per capire l´evoluzione della industria del vino in Argentina basta sapere che oggi giorno vengono esportati settecento milioni di dollari l´anno di prodotto. Le principali destinazioni sono Inghilterra, Stati Uniti e paesi del Nord Europa. Prima dell´anno 2000 l´Argentina esportava 35-50 milioni di dollari di prodotto. Ovvero niente. L´Argentina appartiene al gruppo di produttori denominati “del Nuovo Mondo” insieme ad Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Uruguay, Cile e Stati Uniti d´America. Un concorrente potenziale che potrá dar molto fastidio alla nobiltá del vino mondiale. Fine della prima puntata.
Contrariamente a quello che succede in Italia dove i vitigni e i vigneti sono sparsi un po’ ovunque, in Argentina la loro diffusione si concentra essenzialmente nella provincia di Mendoza, dove viene prodotto il 90% del vino del paese. Altre provincie produttrici sono San Juan, La Rioja, Salta, Neuquen e Rio Negro. Dal nord al sud del paese percorrendo la base della cordigliera delle Ande. Con effetti molto interessanti e diversi sul prodotto finale. Felicemente alcolici, potenti, intensi e molto fruttati i vini di Mendoza, San Juan, Salta e La Rioja. Freschi, pungenti e vitali i vini patagonici. I vitigni emblematici del paese sono due: il bianco Torrontés ed il rosso Malbec. Il Torrontés (che si coltiva al nord), grazie alla sua dolce essenza di zibibbo e frutta tropicale e la ricchezza dei suoi terpeni floreali ricorda certi moscati italiani. Oggi gli enologi sono riusciti a raffinarlo in modo egregio, eliminando la sua esuberanza quasi volgare trasformandola in una elegante e moderna tavolozza di profumi gradevolissimi ed esotici. Un vino perfetto per accompagnare frutti di mare, le famose empanadas ed il locro di Salta ed anche grandi piatti etnici locali e stranieri come il cous cous, il tajine ed il sushi. Il Malbec é un regalo europeo. Arrivato in Argentina dalla Francia (anno 1853), questo vitigno, duro, scontroso ed aspro in origine ha trovato in Argentina un ambito dove é riuscito ad esprimere potenzialità assolutamente diverse. Quí il Malbec regala vini (monovarietá ed assemblaggi) con sentori di frutta rossa e nera direi esplosivi, strutture molto forti e solide ma non possenti come quella del Cabernet, eccellente aciditá ed una buona predisposizione ai vini longevi. Ovviamente in Argentina non mancano fantastici Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot, Tannat, Tempranillo, Bonarda, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Semillon e Viognier. La Pinot Noir viene coltivata ed utilizzata con efficacia nella produzione di interessanti bollicine locali. Gli enologi da anni stanno provando a produrre Pinot Noir in purezza con risultati accettabili ma non paragonabili a quelli della Borgogna. Per capire l’evoluzione della industria del vino in Argentina basta sapere che oggi giorno vengono esportati settecento milioni di dollari l’anno di prodotto. Le principali destinazioni sono Inghilterra, Stati Uniti e paesi del Nord Europa. Prima dell’anno 2000 l’Argentina esportava 35-50 milioni di dollari di prodotto. Ovvero niente. L’Argentina appartiene al gruppo di produttori denominati “del Nuovo Mondo” insieme ad Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Uruguay, Cile e Stati Uniti d’America. Un concorrente potenziale che potrá dar molto fastidio alla nobiltá del vino mondiale. Fine della prima puntata.
Originariamente proviene dalla Spagna e in Argentina ci sono diversi zone in cui è piantata, come ad esempio La Rioja, Salta, Catamarca e Mendoza.
È un vitigno di una personalità forte e interessante rende possibile all’Argentina di offrire un vino ottimo e un po diverso da tutti quelli che esistono al mondo.
Informazioni
Storia: vitigno nato in Argentina, abbastanza simile al moscato di Alessandria. Tipico e rappresentativo del paese.
Superficie coltivata: 8.180 ettari.
Foglia: molto piegata e ritorta, mezana, verde opaca e poco pentalobata.
Grappolo: grande, sciolto e conico allungato.
Chicco: giallo dorato, mezano e molto aromatico.
Il vino: oro pallido e sfumature verdose. Gran ricchezza di aromi, sapore che ricorda la frutta tropicale,le rose,il miele, leggeri tocchi di agrumi e camomilla.
Dal punto di vista enologico, il vino non è molto complesso, può avere una frutta molto espressiva e gradevole, è fresco, con buon equilibrio di acidità e frutta, molto piacevole da bere. Recentemente è stato elaborato come vno dolce e anche come spumante, con ottimi risultati in ambedue casi.
Catena Zapata Alamos Torrontes 2010Torrontés é un'espressione unica dell'Argentina: spesso è definito la firma della nazione per le varietà bianche. Alamos Torrontés cattura tutto il carattere aromatico ed esplosivo di quest'uva argentina, con note vivaci di agrumi e pesca, intrecciate con strati delicati di fiori di gelsomino e termina con un'acidità brillante e croccante.
Il colore è un paglierino dorato che fa pensare ad un bianco fresco e beverino, ma già al naso il Torrontes manifesta la sua natura di bianco intenso con forti sentori di frutta, pera, pesca ed un pizzico di anice, aromi agrumati e l'intensità del vitigno aromatico.
In bocca è un'esplosione di sapori, floreali, fruttati, aromatici ed agrumati, come se fosse un moscato intensissimo ma anche acido e fresco,con finale lievemente amaricante.
Equilibrio ottimo in questo vino da aperitivi e/o da cucina di mare,asciutto e corposo, fragrante e di bella acidità.
Il Torrontes è un vitigno considerato autoctono in Argentina, in realtà trapiantato dalla Galizia dai colonizzatori spagnoli ma che, in queste terre , soprattutto nella zona di Salta, a nord-ovest,ha trovato il suo terroir d'elezione.
L a Cafayate, è zona che gode di 340 giornate di sole in media all'anno, ha bassa umidità e vasta gamma termica per le giornate calde e le fresche notti.Il terreno è sabbioso su base argillosa e un basso livello di precipitazioni atmosferiche permette un'ottima maturazione fenolica ma anche una buona acidità.
I vigneti sono coltivati oltre i 1000 m. s.l.m.ed il Torrontes è uva raccolta a mano da vigne che hanno più di vent'anni.Il 70% delle uve subisce la fermentazione malolattica,il 30% viene affinato in barrique di rovere americano per tre mesi.
IL distributore per l'Italia è Word of Flavour.
Ottimo il rapporto qualità / prezzo (6,50 e.)
Ad assaggiare Torrontés a Cafayate
Cafayate è una tranquilla cittadina che si trova nella provincia argentina di Salta, nella regione nord-occidentale del paese sudamericano. Dista più di 1.000 km da Buenos Aires ed è situata ad un'altitudine di circa 1.600 metri sopra il livello del mare. Una delle attrazioni principali di Cafayate è il vino bianco che viene prodotto in quella zona dell'Argentina, tra cui uno dei più caratteristici è il Torrontés. Infatti Cafayate si trova al centro di un sistema di valli, le Valles Calchaquíes, che, per il loro clima mite e poco umido, si presta molto alla coltivazione dei vigneti; e cosi a Cafayate si possono trovare diverse enoteche e cantine, le bottegas, come vengono chiamate lì, in cui si possono assaggiare i diversi tipi di vini prodotti nella regione, mentre uscendo dalla città è possibile visitare i vigneti da cui questi vini provengono. Al Torrontés è dedicato anche un festival che si celebra ogni anno a novembre proprio a Cafayate, una festa fatta tutta di degustazioni enogastronomiche e musica. Oltre a gustare il vino locale, una volta a Cafayate, è anche bello passeggiare con calma tra le sue strade, per gustare la sua particolare atmosfera, nonché visitare la sua cattedrale e il caratteristico vecchio mulino di pietra. Anche il nome di questa cittadina sa di storia e di cultura. Infatti Cafayate era il nome, in lingua quechua, di una tribù che abitava le Valles Calchaquíes prima dell'arrivo degli spagnoli. Per iniziare a capire cosa è Cafayate, si può vedere questi video.
Sinceramente ho trovato un poco ridondante il recente annuncio del governo grazie al quale il vino in Argentina assume il rango di bevanda nazionale. In un grande paese produttore e consumatore come questo, nel quale la quantitá media consumata in un anno da ogni abitante é di circa 36-38 litri (nell´anno 1950 questa cifra si assestava sull´impressionante numero di 100 litri all´anno per abitante), é logico che il vino continui ad essere la bevanda piú consumata, conosciuta e rispettata. La storia dell´industria vitivinicola argentina é molto bella ed é sicuramente tinta d´italiano. Gran parte del merito si deve sicuramente assegnare ai nostri avi emigrati da queste parti che con il loro tenace lavoro sono riusciti a diffondere in modo capillare, vitigni come la Bonarda e la Barbera che sono stati fino a poco tempo fa la base per produrre vini potenti (il tenore alcolico si assestava normalmente sui 14,5 gradi) che priviligiavano la quantitá sulla qualitá. Contrariamente a quello che succede in Italia dove i vitigni e i vigneti sono sparsi un po´ovunque, in Argentina la loro diffusione si concentra essenzialmente nella provincia di Mendoza, dove viene prodotto il 90% del vino del paese. Altre provincie produttrici sono San Juan, La Rioja, Salta, Neuquen e Rio Negro. Dal nord al sud del paese percorrendo la base della cordigliera delle Ande. Con effetti molto interessanti e diversi sul prodotto finale. Felicemente alcolici, potenti, intensi e molto fruttati i vini di Mendoza, San Juan, Salta e La Rioja. Freschi, pungenti e vitali y vini patagonici. I vitigni emblematici del paese sono due: il bianco Torrontés ed il rosso Malbec. Il Torrontés (che si coltiva al nord), grazie alla sua dolce essenza di zibibbo e frutta tropicale e la ricchezza dei suoi terpeni floreali ricorda certi moscati italiani. Oggi gli enologi sono riusciti a raffinarlo in modo egregio, eliminando la sua esuberanza quasi volgare trasformandola in una elegante e moderna tavolozza di profumi gradevolissimi ed esotici. Un vino perfetto per accompagnare frutti di mare, le famose empanadas ed il locro di Salta ed anche grandi piatti etnici locali e stranieri come il cous cous, il tajine ed il sushi. Il Malbec é un regalo europeo. Arrivato in Argentina dalla Francia (anno 1853), questo vitigno, duro, scontroso ed aspro in origine ha trovato in Argentina un ambito dove é riuscito ad esprimere potenzialita assolutamente diverse. Quí il Malbec regala vini (monovarietá ed assemblaggi) con sentori di frutta rossa e nera direi esplosivi, strutture molto forti e solide ma non possenti come quella del Cabernet, eccellente aciditá ed una buona buena predisposizione ai vini longevi. Ovviamente in Argentina non mancano fantastici Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot, Tannat, Tempranillo, Bonarda, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Semillon e Viognier. La Pinot Noir viene coltivata ed utilizzata con efficacia nella produzione di interessanti bollicine locali. Gli enologi da anni stanno provando a produrre Pinot Noir in purezza con risultati accettabili ma non paragonabili a quelli della Borgogna. Per capire l´evoluzione della industria del vino in Argentina basta sapere che oggi giorno vengono esportati settecento milioni di dollari l´anno di prodotto. Le principali destinazioni sono Inghilterra, Stati Uniti e paesi del Nord Europa. Prima dell´anno 2000 l´Argentina esportava 35-50 milioni di dollari di prodotto. Ovvero niente. L´Argentina appartiene al gruppo di produttori denominati “del Nuovo Mondo” insieme ad Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Uruguay, Cile e Stati Uniti d´America. Un concorrente potenziale che potrá dar molto fastidio alla nobiltá del vino mondiale. Fine della prima puntata.
Contrariamente a quello che succede in Italia dove i vitigni e i vigneti sono sparsi un po’ ovunque, in Argentina la loro diffusione si concentra essenzialmente nella provincia di Mendoza, dove viene prodotto il 90% del vino del paese. Altre provincie produttrici sono San Juan, La Rioja, Salta, Neuquen e Rio Negro. Dal nord al sud del paese percorrendo la base della cordigliera delle Ande. Con effetti molto interessanti e diversi sul prodotto finale. Felicemente alcolici, potenti, intensi e molto fruttati i vini di Mendoza, San Juan, Salta e La Rioja. Freschi, pungenti e vitali i vini patagonici. I vitigni emblematici del paese sono due: il bianco Torrontés ed il rosso Malbec. Il Torrontés (che si coltiva al nord), grazie alla sua dolce essenza di zibibbo e frutta tropicale e la ricchezza dei suoi terpeni floreali ricorda certi moscati italiani. Oggi gli enologi sono riusciti a raffinarlo in modo egregio, eliminando la sua esuberanza quasi volgare trasformandola in una elegante e moderna tavolozza di profumi gradevolissimi ed esotici. Un vino perfetto per accompagnare frutti di mare, le famose empanadas ed il locro di Salta ed anche grandi piatti etnici locali e stranieri come il cous cous, il tajine ed il sushi. Il Malbec é un regalo europeo. Arrivato in Argentina dalla Francia (anno 1853), questo vitigno, duro, scontroso ed aspro in origine ha trovato in Argentina un ambito dove é riuscito ad esprimere potenzialità assolutamente diverse. Quí il Malbec regala vini (monovarietá ed assemblaggi) con sentori di frutta rossa e nera direi esplosivi, strutture molto forti e solide ma non possenti come quella del Cabernet, eccellente aciditá ed una buona predisposizione ai vini longevi. Ovviamente in Argentina non mancano fantastici Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot, Tannat, Tempranillo, Bonarda, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Semillon e Viognier. La Pinot Noir viene coltivata ed utilizzata con efficacia nella produzione di interessanti bollicine locali. Gli enologi da anni stanno provando a produrre Pinot Noir in purezza con risultati accettabili ma non paragonabili a quelli della Borgogna. Per capire l’evoluzione della industria del vino in Argentina basta sapere che oggi giorno vengono esportati settecento milioni di dollari l’anno di prodotto. Le principali destinazioni sono Inghilterra, Stati Uniti e paesi del Nord Europa. Prima dell’anno 2000 l’Argentina esportava 35-50 milioni di dollari di prodotto. Ovvero niente. L’Argentina appartiene al gruppo di produttori denominati “del Nuovo Mondo” insieme ad Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Uruguay, Cile e Stati Uniti d’America. Un concorrente potenziale che potrá dar molto fastidio alla nobiltá del vino mondiale. Fine della prima puntata.