Gli ftalati sono prodotti chimici utilizzati principalmente per rendere morbido e flessibile il PVC (plastica molto utilizzata nel campo degli imballaggi alimentari, incluse le bevande alcoliche).
Essi sono presenti nella composizione anche di molti adesivi, sigillanti, pigmenti delle vernici ed altri materiali.
Gli ftalati sono oggetto di controversia dal 2003: alcuni studi sembrano mostrare che siano in grado di produrre effetti analoghi a quelli degli ormoni estrogeni, causando una femminilizzazione dei neonati maschi e disturbi nello sviluppo dei genitali e nella maturazione dei testicoli.
Studi sui roditori mostrano che un'elevata esposizione agli ftalati provoca danni al fegato, ai reni, ai polmoni ed allo sviluppo dei testicoli, tuttavia, un analogo studio condotto da ricercatori giapponesi su una specie di primati non ha evidenziato effetti a carico dei testicoli.
Il Regolamento (UE) N. 10/2011 della Commissione del 14 gennaio 2011 “riguardante i materiali e gli oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari” prevede limiti di migrazione specifica (LMS) applicabili ad alcuni ftalati (vedi tabella).
Nel caso delle bevande alcoliche l’inquinamento può essere causato sia dall’impiego di materie prime inquinate, sia dall’uso di vasche rivestite internamente con materiali polimerici addizionati di plastificanti, dall’uso di tubi felssibili per la cui fabbricazione sono stati utilizzati gli ftalati come palstificanti e di contenitori plastici in genere. La gradazione alcolica svolge un ruolo importante sulla migrazione degli ftalati dal materiale inquinante alla bevanda. Ad elevate gradazioni alcoliche aumenta la solubilità degli ftalati, insolubili in soluzioni acquose.
Già dall’entrata in vigore del Reg. UE n. 10/2011 sono iniziati i controlli da parte di istituti di vigilanza esteri ma, negli ultimi mesi del 2012, a seguito di rilevamenti di concentrazioni superiori ai limiti di legge, sono scattate verifiche più approfondite per cercare di individuare la/le fonte/i dell’inquinamento.
Il metodo di analisi su bevande alcoliche prevede l’effettuazione dell’analisi mediante GC-MSMS (gascromatografia con detector di massa-massa).
Denominazione chimica
Acronimo
LMS *
Dibutil ftalato
DBP
0,3
Benzil butil ftalato
BBP
30
Bis(2-etilesile)ftalato
DEHP
1,5
*: Limite di migrazione specifica espresso in mg della sostanza per kg di prodotto alimentare (Reg. UE n. 10/2011)
Le molecole usualmente ricercate e quantificate nei vini
Acronimo
Nome Italiano
Nome Inglese
· DBP
Ftalato di dibutile
Dibutyl Phthalate
· BBP
Ftalato di butilbenzile
Benzyl butyl Phthalate
· DEHP
Ftalato di bis (2-etilesile)
Di (2-Ethylhexyl) Phthalate
· DINP
Ftalato di diisononile
Diisononyl Phthalate
· DIDP
Ftalato di diisodecile
Diisodecyl Phthalate
· DNOP
Ftalato di diottile
Di n-Octyl Phthalate
L’Administration of Quality Supervision, Inspection and Quarantine (AQSIQ) di Guangzhou, ufficio locale dell’autorita` cinese di supervisione e vigilanza delle merci in entrata e in uscita, ha emanato il 22 gennaio 2013 un comunicato relativo alle importazioni ed esportazioni di alcolici in cui si impone l'obbligo a tutte le merci della categoria alcolici/distillati di essere accompagnate da un rapporto analitico sulla presenza di ftalati (phthalates).
Il certificato d’analisi deve essere rilasciato da un laboratorio qualificato autorizzato del Paese di provenienza della merce, da cui sia riscontrabile che i livelli di ftalati presenti nelle merci non siano superiori ai limiti stabiliti dalla Cina.
Essi sono presenti nella composizione anche di molti adesivi, sigillanti, pigmenti delle vernici ed altri materiali.
Gli ftalati sono oggetto di controversia dal 2003: alcuni studi sembrano mostrare che siano in grado di produrre effetti analoghi a quelli degli ormoni estrogeni, causando una femminilizzazione dei neonati maschi e disturbi nello sviluppo dei genitali e nella maturazione dei testicoli.
Studi sui roditori mostrano che un'elevata esposizione agli ftalati provoca danni al fegato, ai reni, ai polmoni ed allo sviluppo dei testicoli, tuttavia, un analogo studio condotto da ricercatori giapponesi su una specie di primati non ha evidenziato effetti a carico dei testicoli.
Il Regolamento (UE) N. 10/2011 della Commissione del 14 gennaio 2011 “riguardante i materiali e gli oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari” prevede limiti di migrazione specifica (LMS) applicabili ad alcuni ftalati (vedi tabella).
Nel caso delle bevande alcoliche l’inquinamento può essere causato sia dall’impiego di materie prime inquinate, sia dall’uso di vasche rivestite internamente con materiali polimerici addizionati di plastificanti, dall’uso di tubi felssibili per la cui fabbricazione sono stati utilizzati gli ftalati come palstificanti e di contenitori plastici in genere. La gradazione alcolica svolge un ruolo importante sulla migrazione degli ftalati dal materiale inquinante alla bevanda. Ad elevate gradazioni alcoliche aumenta la solubilità degli ftalati, insolubili in soluzioni acquose.
Già dall’entrata in vigore del Reg. UE n. 10/2011 sono iniziati i controlli da parte di istituti di vigilanza esteri ma, negli ultimi mesi del 2012, a seguito di rilevamenti di concentrazioni superiori ai limiti di legge, sono scattate verifiche più approfondite per cercare di individuare la/le fonte/i dell’inquinamento.
Il metodo di analisi su bevande alcoliche prevede l’effettuazione dell’analisi mediante GC-MSMS (gascromatografia con detector di massa-massa).
Denominazione chimica
Acronimo
LMS *
Dibutil ftalato
DBP
0,3
Benzil butil ftalato
BBP
30
Bis(2-etilesile)ftalato
DEHP
1,5
*: Limite di migrazione specifica espresso in mg della sostanza per kg di prodotto alimentare (Reg. UE n. 10/2011)
Le molecole usualmente ricercate e quantificate nei vini
Acronimo
Nome Italiano
Nome Inglese
· DBP
Ftalato di dibutile
Dibutyl Phthalate
· BBP
Ftalato di butilbenzile
Benzyl butyl Phthalate
· DEHP
Ftalato di bis (2-etilesile)
Di (2-Ethylhexyl) Phthalate
· DINP
Ftalato di diisononile
Diisononyl Phthalate
· DIDP
Ftalato di diisodecile
Diisodecyl Phthalate
· DNOP
Ftalato di diottile
Di n-Octyl Phthalate
L’Administration of Quality Supervision, Inspection and Quarantine (AQSIQ) di Guangzhou, ufficio locale dell’autorita` cinese di supervisione e vigilanza delle merci in entrata e in uscita, ha emanato il 22 gennaio 2013 un comunicato relativo alle importazioni ed esportazioni di alcolici in cui si impone l'obbligo a tutte le merci della categoria alcolici/distillati di essere accompagnate da un rapporto analitico sulla presenza di ftalati (phthalates).
Il certificato d’analisi deve essere rilasciato da un laboratorio qualificato autorizzato del Paese di provenienza della merce, da cui sia riscontrabile che i livelli di ftalati presenti nelle merci non siano superiori ai limiti stabiliti dalla Cina.